
Claudia vive in un diciottesimi secolo, artificiale e tecnologico, dove tutto deve essere conforme all'Era, è la figlia del Guardiano e sta per sposare l'erede al trono.
Finn vive dentro la prigione, un nato in cella, creato da Incarceron stessa e con strani ricordi della vita al di fuori. Anche se ciò è impossibile, perché nessuno è mai riuscito ad entrare o uscire dopo che, secoli prima, Incarceron è stata sigillata.
Entrambi vogliono scappare dalla loro "prigione", reale o invisibile che sia ma non sarà facile. Anche quando entrano in possesso della Chiave, gli ostacoli da superare sono sempre più grandi e infidi.
Unica nota un po' negativa è la prevedibilità degli eventi. Ci vuole poco per capire chi è Finn ad esempio, o immaginare quale sia il passato di Claudia.
Devo dire però che sono davvero entusiasta di questo libro (grazie alla Fazi per la possibilità di leggerlo in anteprima!), mi hanno conquistato le ambientazioni specialmente quella di Claudia, moderna e antica assieme che pur con tutte le sue colpe ha stuzzicato la mia immaginazione.
Anche l'idea di Incarceron è bella, una Bestia che tutto vede e sente: nata come esperimento la prigione accoglie al suo interno vaste aree e persone, discendenti dei primi prigionieri, e la cui intelligenza controlla ogni aspetto della vita in modo spietato.
Anche la figura del Guardiano si riscatta verso la fine a mio parere e ci lascia con più dubbi che domande.