Ero timorosa di leggere questo romanzo. L'idea di non incontrare più i personaggi che avevamo conosciuto e amato fino a quel momento ha rischiato di non farmi leggere il libro, ma fortunatamente la curiosità ha avuto la meglio.
Il ritmo e lo stile sono molto diversi da quelli che ci aveva abitualo la trilogia di Phedre: è molto più immediato e anche i giorni passano velocissimi, o almeno questa è stata la mia opinione.
Poi c'è Moirin quanto più diversa possibile dai precedenti protagonisti: non so ancora se mi piace o no. È troppo qualcosa. Passa da una persona all'altra con troppa facilità, e ama tutti, anche se mai abbastanza.
Nemmeno gli altri personaggi maschi mi hanno conquistato pienamente: Cillian era simpatico da piccolo ma era ovvio come sarebbe andata a finire, Raphael dopo due pagine lo avrei strozzato volentieri, Bao... che nome terribile! Per quando mi sforzi ormai me lo vedo come un panda, non c'è niente da fare.
Le donne sono meglio, a partire dalla madre di Moirin e la regina. Quest'ultima mi sta proprio simpatica e sono curiosa di vedere come si evolveranno le cose.
Altra cosa diverso dalle serie precedenti, già nelle prime 300 pagine la magia è in ogni angolo, dove prima era "relegata" maggiormente nel terzo volume della trilogia: il risultato forse è troppo carico.